Shot
di Marco Valerio Amico
con Sissj Bassani, Alessia Berardi, Rhuena Bracci, Anna Marocco
E / gruppo nanou
John Doe è un nome usato comunemente nel gergo giuridico statunitense per indicare una persona la cui identità è sconosciuta, come nel caso del ritrovamento di un cadavere non identificato fino al momento del suo riconoscimento. Il gruppo Nanou fa riferimento a John Doe per esprimere un concetto di assenza di identità, applicato al corpo, alla costruzione coreografica, alle luci e agli eventi narrativi. Un elenco di situazioni e azioni si susseguono lasciando tracce di racconti sempre incompleti. Come osservando una fotografia, possiamo solo immaginare cosa è successo e cosa accadrà ai personaggi che appaiono per pochi istanti. «Come nei racconti di Carver – scrivono gli autori Marco Valerio Amico e Rhuena Bracci – l’identità dei personaggi e dei luoghi perdono di importanza. È una traccia, un’evidenza. Traccia come Eco, Riverbero, Fantasma che appartiene al luogo in cui viene trovata. È l’opposto di un indizio».
Gruppo Nanou nasce a Ravenna nel 2004 come luogo di incontro di diversi linguaggi e sensibilità. La sua ricerca si concentra sul corpo inteso come: corpo sonoro, corpo/oggetto, corpo/luce, elementi che si situano sullo stesso piano del corpo del performer, il quale diviene segno tra i segni. Di conseguenza la coreografia è assunta come linguaggio comune alle diverse specializzazioni artistiche che dialogano sulla scena.
Leave A Reply