con Angela Baraldi, Francesca Mazza
e Rita Marcotulli pianoforte
in collaborazione con ATER Cirucito regionale
multidisciplinare dell’Emilia Romagna
“Senti Louise, non torniamo indietro” “Che vuoi dire, Thelma?”. “Non fermiamoci”.
“Che vuoi dire, Thelma, non capisco…” “Coraggio…” “Sei sicura?” “Sì”.
Ispirato alla pellicola di Ridley Scott, lo spettacolo racconta di un viaggio che, senza entrare in competizione con il cinema, cerca di restituire in teatro e musica una delle tante storie di donne in cui trovare l’orgoglio di appartenenza, la saggezza del tempo delle attese così come la fierezza dei gesti impulsivi; una storia da cui si può cercare d’imparare cosa è giusto dimenticare e cosa è necessario ricordare e apprendere lo sforzo di riappropriarsi della propria vita e forse dell’attesa di un uomo che stia dalla nostra parte per fermare la folle corsa verso il vuoto.
Thelma e Louise cantano con i finestrini abbassati. Un’immagine semplice che parla di qualcosa che è ancora tanto difficile da conquistare: la libertà. Nel loro viaggio, c’è un passato da seppellire – chi non ce l’ha?- , l’amicizia –basta con quella storia della competizione fra donne!-, il coraggio- non sempre ma quando serve; ci sono due donne non più vittime, perché alla violenza si può rispondere con la violenza, sì.
Amo le storie di donne: in queste ho trovato un orgoglio d’appartenenza, la saggezza del tempo delle attese così come la fierezza dei gesti impulsivi ; da tante di loro ho cercato d’imparare cosa è giusto dimenticare e cosa è necessario ricordare.
Angela e Rita, due magnifiche compagne per questo viaggio che, senza entrare in competizione con il cinema, cercherà di restituire in teatro e musica una di queste storie, quella che mostra lo sforzo di riappropriarsi della propria vita e forse, ancora, l’attesa di un uomo che stia dalla nostra parte, che c’insegua per fermare la folle corsa verso il vuoto.
Francesca Mazza