conflagrazioni e contrasti per la memoria dei trent’anni della strage del Salvemini
Mercoledì 25 novembre 2020, ore 21,00
a cura di Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni
conflagrazioni poetiche Anna Maria Farabbi, Andrea Zanzotto
partitura musicale Patrizio Barontini
con Anna Maria Farabbi, Gianluca Guidotti; Enrica Sangiovanni
violoncello Francesco Canfailla
tecnica Andrea Sangiovanni
foto Franco Guardascione
Una marcia per questi trent’anni, abbagliante di fiaccole, un cammino che muove dal buco nero della scuola, voragine fosforica della memoria, eclissi di futuro ma seme di giustizia, una processione recuperante che attraversa la città fino al teatro, spazio civico della comunità, raccogliendo i pezzi della storia in fissioni poetiche illuminanti, grazie alle parole e alla presenza magnetica di Anna Maria Farabbi, una tra i maggiori poeti italiani, nostra maestra elementale, e la partitura sonora di Patrizio Barontini tessuta al violoncello da Francesco Canfailla.
Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni
Ho scritto questo canto da recuperante.
Non come facevano gli uomini dopo la seconda guerra mondiale, sui monti dove si era tragicamente combattuto, per rivendere poi i pezzi trovati disinnescando le bombe, consapevoli di poter saltare in aria.
Mi interessa il recupero come pratica esistenziale, sociale, ecologica, spirituale, politica. La mia origine culturale e il mio canto vivono due eredità: quella dei contadini di montagna e dei nomadi. In entrambe, agisce in permanenza la necessità del recupero.
Recuperare è atto anticonsumistico di responsabilità: propone assoluta attenzione alla materia, alla creatura, alla cura, alla relazione, alla memoria, seminandola nel futuro. È un verbo coniugato al femminile.
Anna Maria Farabbi