Il progetto The Black’s Tales Tour è nato dalla necessità di sperimentare il rapporto che s’instaura tra voce, musica e gesto e del processo evolutivo che naturalmente ne consegue.
Lo spettacolo rappresenta, infatti, un work in progress continuo attraverso cui si ha la possibilità di allontanarsi dall’idea orginale, per poi farvi ritorno.
Le fiabe sono l’archetipo, il pre-visto, il pre-detto; sono la letteratura genuina dei più profondi sentimenti umani; sono sempre vive e parlano dell’uomo di ieri, di oggi e di tutti i domani possibili.
Partendo da cinque fiabe classiche – La Sirenetta, Scarpette rosse, Biancaneve, La regina delle nevi e Cenerentola – spogliate della loro parte edulcorata e consolatoria tipica del mondo dei bambini e presentate in tutta la verità della loro versione autentica, Licia Lanera firma una scrittura originale che racconta incubi notturni e storie di insonnia, per parlare di alcune donne, delle loro ossessioni, delle loro manie, delle loro paure.
di e con Licia Lanera
e con Qzerty
sound design Tommaso Qzerty Danisi
luci Martin Palma
scene Giorgio Calabrese
costumi Sara Cantarone
consulenza artistica Roberta Nicolai
regista assistente Danilo Giuva
regia Licia Lanera
produzione Compagnia Licia Lanera
co-produzione CO&MA Soc. Coop. Costing & Management
con il sostegno di Residenza IDRA e Teatro AKROPOLIS nell’ambito del progetto CURA 2017 e di Contemporanea Festival/Teatro Metastasio
Licia Lanera
Licia Lanera co-fonda nel 2006 a Bari la compagnia teatrale Fibre Parallele. Realizza come regista e attrice i suoi primi lavori Furie de Sanghe – Emorragia Cerebrale, Duramadre (2011), Lo splendore dei supplizi (2013), La beatitudine (2015).
Nel 2011 vince il Premio Landieri come miglior attrice italiana giovane.
Nello stesso anno sono assegnati alla Compagnia il premio Lo straniero per il teatro e il premio Hystrio – Castel dei Mondi.
Nel 2012 inaugura a Bari Agli Antipodi, progetto dedicato alla formazione teatrale, tenuto dagli attori della compagnia. La compagnia organizza seminari con artisti provenienti da tutta Italia e ospita residenze per compagnie prive di spazio prove. Dal 2010 Licia si è dedicata alla formazione teatrale.
Nel 2012 studia con Luca Ronconi alla Biennale Teatro Venezia e nel 2014 debutta al Piccolo Teatro di Milano recitando nella Celestina di F. De Rojas con regia di Luca Ronconi.
Nel 2014 vince il Premio Eleonora Duse, il Premio Virginia Reiter e il Premio UBU come migliore attrice italiana under 35.
Con la produzione di Fibre Parallele, Lanera dirige e interpreta nel 2016 Orgia di Pier Paolo Pasolini e nel 2017 The Black’s Tales Tour, sua prima drammaturgia.
Nel 2018, per identificare le sue più recenti creazioni e produzioni artistiche, Fibre Parallele cambia nome in Compagnia Licia Lanera che inoltre, supportando diversi progetti teatrali, diventa un’impresa culturale. Nello stesso anno la compagnia ha prodotto lo spettacolo Mamma di Annibale Ruccello, interpretato e diretto da Danilo Giuva.
A marzo 2018 è docente presso “La scuola per attori” del Teatro Stabile di Torino per cui cura la regia di Roberto Zucco, tratto dal dramma di Bernard-Marie Koltès, spettacolo conclusivo dei diplomati dell’accademia. Lo spettacolo debutta in occasione del Festival delle Colline Torinesi nel mese di giugno dello stesso anno.
Nello stesso anno Licia Lanera è impegnata nella direzione artistica di Cuore di Cane di Michail Bulgakov, progetto che ha visto la sua prima forma di lettura nel novembre 2017 in occasione della partecipazione a “Tutto Esaurito” – Rai Radio 3.
Nel mese di ottobre 2018 dirige e interpreta Guarda come nevica 1. Cuore di Cane di Michail Bulgakov, primo spettacolo della trilogia “Guarda come nevica” dedicata ad autori russi.
Per lo spettacolo teatrale Cuore di cane, Licia Lanera e Tommaso Danisi sono stati tra i finalisti dei Premi Ubu 2019 rispettivamente per il ruolo di miglior attrice e di migliore progetto sonoro.
Nei mesi di giugno e luglio 2019 Licia Lanera è docente presso “La scuola per attori” dell’Associazione Culturale Cassipoea di Roma per cui cura la regia di Le Rane di Aristofane, spettacolo conclusivo dei diplomati dell’accademia.
A dicembre 2019, cura la direzione artistica e la regia degli spettacoli di prosa che hanno animato la riapertura del teatro comunale “Niccolò Piccini” di Bari: quattro estratti di tre diverse commedie di Eduardo De Filippo e diverse performace di attori e danzatori all’esterno del teatro.
Durante il lockdown del marzo del 2020, scrive il terzo capitolo della Trilogia che debutta a fine agosto del 2020 al Festival delle Colline Torinesi come Guarda come nevica 3. I sentimenti del maiale da lei diretto e interpretato.
Nel mese di settembre, è invitata alla Mostra del Cinema di Venezia, dove nel circuito “Giornate degli Autori”, ha debuttato Spaccapietre, l’ultimo film di Gianluca e Massimiliano De Serio. Licia è la protagonista femminile del film, girato nella primavera del 2019.
A dicembre 2020, viene coinvolta nel progetto Zona Rossa da Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini insieme ad altri cinque artisti. Il progetto si sostanzia in un vero e proprio lockdown da vivere in teatro senza poter uscire, con le telecamere che riprendono il processo creativo e le prove in diretta streaming. Licia, insieme a Pier Lorenzo Pisano, scrive una drammaturgia originale per lo spettacolo che vedrà presto un debutto, dal titolo SETTANTASEI.
Nel mese di novembre 2019 dirige e interpreta Guarda come nevica 2. Il gabbiano di Anton Cechov, secondo spettacolo della trilogia “Guarda come nevica”, coprodotto il MET Teatro Metastasio di Prato, e dal TPE – Teatro Piemonte Europa.
«C’è in giro una poetessa, e finora non l’avevamo riconosciuta perché, quando la incontravamo, in teatri e rassegne votati alla sperimentazione, lei si presentava travestita da attrice; e siccome il suo travestimento era assolutamente ingannevole, nel senso che è un’attrice molto brava, risultava ancora più difficile scoprire, appunto, la poetessa nascosta sotto quelle spoglie.
[…] la prova strepitosa che Licia Lanera fornisce in sintonia con la straordinariamente puntuale colonna sonora elettronica di Tommaso Qzerty Danisi: non si tratta solo di una delle più intense e coinvolgenti prove d’attrice degli ultimi anni, ma anche, e soprattutto, di una vera e propria scrittura scenica, addirittura, in certe sequenze, più importante del testo a monte».
Enrico Fiore, controscena.net
«Ci vuole coraggio ad affrontare il dolore, ce ne vuole ancora di più a volerlo raccontare, lasciando cuore, pelle e nervi scoperti alla fragilità del dubbio e dell’attesa. Ma di audacia e, perché no, pure di follia l’attrice, regista e ora, per questo suo nuovo lavoro, anche autrice barese, non ha mai fatto difetto, (di)mostrando muscolatura e ghigno sempre pronti a scattare.
[…] a seguire la parabola artistica della Lanera e la sua potente prova in solitario con questo The Black’s Tales Tour, non si può che rimanere colpiti dalla portata generativa della sua evoluzione. È il suo il vero corpo del reato in questo duello delle identità, in questo concerto a cui contribuiscono l’elettronica quanto mai sintonica di Tommaso Qzerty Danisi, che modula alla perfezione tormenti e strappi dell’anima, e le luci ben disegnate da Martin Palma che danno spessore metafisico e aprono squarci imprevisti su quest’abisso di profondità».
Valentina De Simone, Che teatro fa, la Repubblica.it
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