tratto dal libro Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini di Fabrizio Gatti
regia Annalisa Bianco
con Leonardo Capuano
Egumteatro
BILAL è uno spettacolo di teatro di narrazione, il racconto delle storie di uomini e donne e del loro viaggio dentro l’orrore dell’emigrazione clandestina. È la denuncia del mancato rispetto al diritto di perseguire ambizioni e progetti. È la denuncia della violenza, del sopruso, della violazione di ogni legge di diritto internazionale che riguardi la tutela dell’uomo e di ogni principio morale.
Il progetto nasce dall’incontro tra Annalisa Bianco, regista e responsabile della compagnia EGUMTEATRO e Luca Fusi, regista e attore italiano di formazione internazionale, attualmente direttore degli studi dell’Ecole de Théatre du C.F.R.A.V. (Centre de Formation e de Recherche en Art Vivants), con sede a Ouagadougou, in Burkina Faso.
Il testo scelto come fonte di ispirazione è il libro del giornalista Fabrizio Gatti BILAL. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini, premio Tiziano Terzani 2008, una documentazione unica di una gravissima emergenza umanitaria, quella dell’emigrazione clandestina. Fabrizio Gatti mette la sua vita in pericolo travestendosi da “straniero”, recitando una parte, per capire le motivazioni e per ricordarci l’assurdità ontologica di qualsiasi separazione fra “noi” e “loro”.
Utilizzando la tecnica del teatro di narrazione, vengono ricreate in scena le emozioni e le sensazioni che scaturiscono dalle drammatiche storie raccontate stabilendo un forte legame empatico tra attore e pubblico.
Leave A Reply