Il resto del carlino, 22 settembre 2015, Claudio Cumani
Sipario il 20 novembre per la prima gestione targata Ater. Uno sguardo intenso, incorniciato
in un volto squadrato e moderno fatto per guardare le cose lateralmente. E’ lo sguardo avventuroso
di Laura Betti a campeggiare nel nuovo logo del teatro di Casalecchio che a lei è stato
intitolato. Ed è la sua figura di intellettuale geniale e sovversiva a guidare la stagione
dello spazio che quest’ anno per la prima volta viene gestito da Ater dopo il passaggio di Casalecchio di Reno consegne di Ert. L’ intitolazione alla casalecchiese Laura Betti
avviene proprio in occasione delle celebrazioni per il quarantennale della morte di Pasolini, di
cui fu amica e complice. E nel segno di questa occasione (alcuni spettacoli rientrano nel
progetto ‘Più moderno di ogni moderno’ che il Comune dedica a PPP) si svolge larga parte del cartellone. Tredici
appuntamenti non solo di prosa ma anche di danza e di musica accompagnano il nuovo
corso nel segno della contemporaneità e della multidisciplinarità.
PASOLINI, dunque. Tocca a Elena Bucci inaugurare la stagione con allestimento
creato appositamente il cui titolo dice già tutto: Bimba. Inseguendo Laura Betti (20 e 21 novembre).
Su PPP si torna ancora il 17 marzo con l’ atteso Porcile diretto da Valerio Binasco
e interpretato da una serie di attori di vaglia. E ancora in qualche modo il suo pensiero
percorre il concerto degli Avion Travel (19 febbraio).
A proposito di musica c’ è da dire che quest’ anno il teatro abbandona
le operette per scegliere la musica colta: il 5 dicembre l’ Orchestra Senzaspine propone Mozart,
Elgar e Cajkovskij per ricordare i 25 anni della strage del Salvemini
mentre il 12 marzo Mercelli & Baharami presentano un programma dedicato a Bach e dintorni.
E’ la prosa a far la parte del leone. Torna dopo molti anni il maestro del ‘cunto’
Davide Enia (10 dicembe), si rivedono attrici molto premiate come
Maria Paiato e Arianna Scommegna (Due donne che ballano, 30 gennaio), riaffiora la
scrittura magmatica e preziosa di Enzo Moscato (Scannasurice, 27 febbraio), si ritrova un teatro ruvido
e sanguigno come quello di Saverio La Ruina (Polvere, 5 marzo).
Chiude l’ 8 e 9 aprile Roberto Latini che, con una maratona lunga due giorni ospitata in luoghi
diversi dell’ edificio teatrale, rilegge le Metamorfosi di Ovidio attraverso i suoi miti. Prima (4 febbraio) il surreale teatro circo di Daniele Finzi Pasca.
Resta da dire della danza. C’ è un nome importante, Cristiana Morganti storica danzatrice di Pina
Bausch, (16 febbraio) e c’ è il giovane gruppo diretto da Giulio D’ Anna chiamato a lavorare in maniera
inconsueta attorno a memorie e sentimenti. Venerdì, per promuovere la stagione, due clown davanti al
teatro inviteranno i cittadini a salire su un pullmino per registrare su vecchie audiocassette i propri
sogni. Alle 12 le voci registrate in altre città, i cui teatri sono gestiti da Ater, saranno rimandate dagli
autoparlanti. E l’ utopia volerà nell’ aria.
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