di Luisa Grosso
con Tita Ruggeri
Regia di Luisa Grosso
Scenografia di Emilio Fantin
Disegno luci Dorothée Mezoui Ondo
Suono e musiche Bart Sailer
Abiti di scena di Lavinia Turra
Make up Canè Parrucchieri
Foto manifesto Costantino Porqueddu
Cassonetto fornito da Cosea Ambiente S.p.A.
Voci di Alaa Said Mahdy Nasr, Alessandra Laurito, Fatima Dounasser, Francesca Berti Ceroni, Jessica Dharmaratne, Maria Ella Joy Dingal, Michel Loic Mba, Mohd Rziul Islam, Neloy Ahmed, Sadamini Nisansala Fernando, Silvia De Rosa, Tana Garrido da Poetico Italiano, laboratorio di recitazione condotto da Luisa Grosso e Tita Ruggeri, realizzato in collaborazione con il CDLEI, Centro di Educazione Interculturale del Comune di Bologna,
con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Artwork Loew.fr
produzione Coopspettacolo
in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione
realizzato in residenza presso Pubblico. Il teatro di Casalecchio di Reno
Finalmente un gran bel Bidone per il teatro italiano!
Un finto monologo con un cassonetto della spazzatura pieno di poesia. Non è socialmente utile né politicamente corretto ma può aiutarti a riconoscere l’immondizia della tua vita a scegliere cosa tenere, cosa buttare
e anche cosa riciclare. Per esempio, che ne faccio di un uomo inutile, lo butto nell’umido?
Bidone è uno spettacolo teatrale per voce sola, anche se le voci sono tante. La protagonista è una donna perennemente in ritardo che, per la prima volta in vita sua, arriva in anticipo a un appuntamento. Ma molto in anticipo. L’appuntamento è con un uomo. Durante questa lunga attesa, che è il tempo reale della pièce, ciò che accade fuori e dentro di lei la spingerà a prendere una decisione che le cambierà la vita. Di tanto in tanto “voci poetiche” si intromettono nel monologo. Sono parole di Tolstoj, Dickinson, Shakespeare, Merini e tanti altri, parole che la strappano dalla sua situazione d’attesa verso un altro spazio scenico, dove si trasforma in personaggi diversi: una rivoluzionaria che si ispira a Anna Kuliscioff; una fanatica di microtanga e chirurgia plastica e altri ancora, tutti frammenti di personalità che riflettono alcuni degli aspetti più controversi delle relazioni umane. La protagonista è una poetessa che porta con sé, nelle tasche del suo impermeabile, un amore assurdo da una parte e una curiosità inesauribile per la vita e per il mondo dall’altra. La sua identità si gioca su questi due piani che, sulla scena, si condizionano a vicenda, in un movimento narrativo profondo e sempre umoristico. Ma come si vince questa partita dell’identità? Tenendo Anna Kuliscioff? Buttando l’uomo inutile? Riciclando il microtanga come fionda per i piccioni?
Lo spettacolo contiene anche un brano tratto da il Decameron, scelto come omaggio a Franca Rame.
Al termine dell’ultima replica, il 10 maggio,
il poeta Giancarlo Sissa incontrerà il pubblico
per una breve conversazione su poesia, teatro e bidoni.
A seguire un brindisi conclusivo con la compagnia.
Più che un monologo… un tentativo di dialogo
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