un progetto dell’I.T.C.S. Salvemini
da L’oiseau bleu di Maurice Maeterlinck
diretto da Massimiliano Briarava
laboratorio musicale con Davide Fasulo
in collaborazione con Ater circuito regionale multidisciplinare dell’Emilia Romagna / Teatro Comunale Laura Betti nell’ambito del Progetto Generazioni a teatro
In apertura delle Commemorazioni per il XXIX anniversario della Strage del Salvemini
In scena trentadue studenti dell’I.T.C.S. G. Salvemini, di cui undici con disabilità e tredici giovani musicisti provenienti dal Liceo da Vinci, dal Liceo Laura Bassi e dall’IIS Aldini-Valeriani, che hanno trovato nel Teatro Comunale Laura Betti una casa dove esercitarsi alla bellezza e alla solidarietà, insieme ad adolescenti provenienti da altre scuole.
Il tema su cui hanno lavorato è stato la Kalokagathìa: l’ideale per cui la bellezza è la ricompensa per chi è buono. L’uccellino blu, del Premio Nobel 1911 Maurice Maeterlinck è forse la fiaba che meglio rappresenta questa ricerca:due fratelli viaggiano alla ricerca della felicità attraverso un mondo onirico per capire infine che la felicità è nella generosityà e nell’amicizia, molto più vicina e raggiungibile di quello che immaginavano.
Note di regia
Preambolo – Gli antichi univano in un unico pensiero (e comportamento) la bellezza e la bontà. Kalòs kai agathòs. La bellezza è la ricompensa per chi è buono, giusto. La ricerca della felicità non può prescindere da questo principio di virtù.
Problema – So guardare? Dico, fuori da me. So riconoscere e distinguere ciò che ho di fronte? So riconoscerne la bellezza? Ah, se lo sapessi fare! Spesso invece mi trovo in difficoltà di fronte al semplice compito di una descrizione. Perché descrivere vuol dire tirare fuori – da una cosa, da un momento – parole “proprie” – cioè parole esatte e parole personali, rese sotto giuramento. Ah, se lo sapessi fare! Ma poi le parole, anche queste che scrivo ora, sono solo l’inizio di una descrizione. Per descrivere bene, davvero, non mi basterà vedere e dire. Dovrò muovermi: avvicinarmi, toccare, perfino assaggiare, scavare, entrare dentro, guardare dentro: comprendere, che vuol dire “prendere con me”. Anche l’oggetto che al tatto risultasse ruvido, al gusto amaro, all’udito muto, tutto chiuso, e alla vista distante, oscuro. Mi avvicino e lo prendo con me. È questo il bello. Sono io che rendo bello il mondo, avvicinandomi. Ora sì che la descrizione è vera. Sennò le mie sono solo parole, chiacchiere.
Esercizio -Bluebird è un esercizio di descrizione e comprensione di un oggetto non comune. Un film muto del 1918. Il bello non è tanto nell’oggetto in sé (per quanto si tratti di uno straordinario cinema delle origini tratto da una fiaba scritta dal premio Nobel 1911 per la letteratura), quanto nell’atto dell’avvicinarci – e nelle sue conseguenze: nella nostra visione condivisa. Sono mesi che lo guardiamo, Bluebird, e ora ve lo descriviamo.
Metodo -Ci è voluto tempo. Abbiamo investito ciò che abbiamo di più prezioso, il nostro tempo, per arrivare alle giuste parole, scavare una miniera. Ora abbiamo una miniera di parole come pietre preziose. Chi investe la cosa più preziosa che ha, viene ripagato sempre. E come sono queste parole preziose come pietre? Minutissime e trasparenti. Eccole. Non sono appariscenti. Diventano inestimabili solo quando la luce del tuo sguardo le tocca in un certo modo. È dal punto da cui guardi che dipendono la bellezza e il valore di ogni cosa. Se è un punto di vista troppo distante, non vedrai niente. Se ti avvicini e le tocchi invece, le senti tra i polpastrelli: pungono. La bellezza la riconoscerai perché ti punge.
Maurice Maeterlinck -Si prendeva il tempo per osservare i fiori; descriverli, e così prendere parte a “L’intelligenza dei fiori” (1907). I formicai e gli alveari; descriverli, e così prendere parte a “La vita delle api” (1901) e “La vita delle formiche” (1930). Il cielo; descriverlo, e così prendere parte a “La fantasmagoria dell’universo” (1928). Un volo d’uccelli; descriverlo, e così prendere parte a “L’uccellino blu” (1909), che dà la felicità. Che non puoi tenerlo in gabbia, tutto solo per te. Per essere felice ti basterà sapere che c’è.
Massimiliano Briarava