testo e regia Lucia Calamaro
con Alfredo Angelici, Cecilia Di Giuli, Francesco Spaziani, Simona Senzacqua
luci Gianni Staropoli
scene e costumi Lucia Calamaro
assistente alla regia Diego Maiello
disegno dell’angelo Luca Privitera
foto di scena Guido Mencari
produzione Teatro Stabile dell’Umbria, Teatro Metastasio
in collaborazione con Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin 2018-2019
Da una delle drammaturghe più interessanti e complesse della scena contemporanea italiana, uno spettacolo in cui viene esplorato il rapporto con il senso del sacro, evocato chiaramente già dal titolo. La “situazione” drammaturgica si incardina su una coppia dopo la crisi coniugale e la separazione. Si aggiungono un’amica della coppia altrettanto incompiuta, goffa e avvinghiata nelle dinamiche relazionali dei due, e un sacerdote amico di famiglia, confidente. Un primo tempo brillante di commedia purissima, e un secondo tempo nella ex casa della coppia dove lo sfilacciamento della relazione umana fra i due si innesta sul filone religioso e l’entrata in scena del parroco che li invita a una simbolica passeggiata per le sette chiese a Roma.
“Nostalgia di casa. Questo potrebbe essere l’altro titolo di questo spettacolo” dice la Calamaro. “Per me, la casa sono gli affetti, e gli affetti sono l’unica dimensione rimasta che mi rapporti al sacro. Nel bene voluto, risiede il mistero. E’ nel legame, nel bisogno dell’altro, la meraviglia. C’è lì, nella casa, un’energia invisibile ma concreta, inafferrabile e solida: io so che c’è, anche se non la vedo. Ed è una delle poche cose certe che ho”.
Nostalgia di Dio ha debuttato alla Biennale di Venezia nell’estate 2019