di Yannis Hott
con Ferruccio Soleri
regia Mario Mattia Giorgetti
produzione FONDAZIONE TEATRO CARLO TERRON, SIPARIO, COMPAGNIA LA CONTEMPORANEA
Ferruccio Soleri, interprete per Giorgio Streheler di ‘Arlecchino servitore di due padroni’, si racconta a metà tra vita vissuta e palcoscenico in Una vita da Arlecchino di Yannis Hott con la regia di Mario Mattia Giorgetti. Un appuntamento imperdibile per gli amanti del grande teatro italiano che vede, in questo attore, uno dei suoi più importanti testimoni.
Era un giovanotto magro e agile quando nel ‘63, due anni dopo la morte di Marcello Moretti, Giorgio Streheler diede la parte di Arlecchino a Ferruccio Soleri che ha portato quella maschera incessantemente, eccetto qualche sporadica parentesi, in tutta la sua lunga carriera: 54 anni di repliche, quasi 3mila rappresentazioni in 40 paesi del mondo e per oltre due milioni di spettatori.
Ancora oggi, a 87 anni d’età, il ruolo di Arlecchino nel mitico spettacolo del Piccolo è suo: Ferruccio Soleri racconta la sua acrobatica maschera, dominata da fame, astuzia, paura e poesia, sul solco della sua vita privata, svelandoci l’ambiente fiorentino in cui si è formato e gli artisti che sono stati suoi compagni di strada. Un incontro ravvicinato con un grande attore in una sorta di conferenza-spettacolo tra proiezioni, autobiografia, aneddoti e ricordi.
Un appuntamento in cui Arlecchino finalmente mostra il volto dell’attore.
Alle 16,30 l’attore renderà omaggio al costume di Arlecchino del suo maestro, Marcello Moretti, conservato nella Casa di Riposo Lyda Borelli, in via Saragozza 236, a Bologna, intrattendosi con gli ospiti della casa. Incontro aperto al pubblico.
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